Da Port Saint John’s a Knysna
Dopo ore di strada ondulata tra colline stupende, sono scesa verso l’Oceano Indiano fino a una cittadina davvero coccola, racchiusa in una baia pianeggiante, tra montagnole coperte di vegetazione tropicale e gli estuari di due fiumi.
La bellezza naturale del litorale appare in netto contrasto con la durezza primitiva di un villaggio che sembra dimenticato da sempre…
Ho scelto un ostello che si affaccia sull’Oceano, in cui ogni stanza è dipinta di un colore differente; a cena ho mangiato ostriche crude, calamari al sesamo, aragosta, verdurine varie, un cheesecake e una bottiglia di vino bianco splendido… per la bellezza di tre euro. In questa vacanza sto davvero facendo la signora…
All’alba del giorno successivo ho fatto una splendida passeggiata al faro, baciata da un sole meraviglioso… cosa da non dare per scontata in luglio e agosto.
Port Edwuard l’ho battezzato il posto dei ricconi, con grandi ville da sogno e barche attraccate da invidiare. Io ho pranzato in auto con carne secca di springbok e di kudu, affettato di bufalo e pane caldo.
Visto che poi non posso mai smentirmi, ho pensato bene di farmi mangiare la carta di credito dal bancomat di una banca in centro e, quando sono entrata per chiedere cosa dovessi fare, ho iniziato spiegando che… the ATM ATE my credit card… ATE???? Non riuscivo più a parlare dal ridere quando mi sono resa conto di cosa avessi detto… e gli impiegati della banca pensavo si rovesciassero dalle sedie a forza di ridacchiare!
Port Elisabeth l’ho girata abbastanza velocemente, mi sembrava un po’ troppo industriale, quindi ho deviato il mio percorso verso Jeffrey’s Bay, dove già alle 6.30 di mattina persone di tutte le età, in muta, scalze e con la tavola da surf sotto al braccio si dirigevano alla ricerca dell’onda perfetta.
Ho mangiato in un localino molto spartano ma il filetto di carne ripieno di formaggio e cozze, accompagnato da una salsa d’aglio superlativa, lo ricorderò a vita.
Lo Tsitsikamma National Park è un parco di 70 km, da cui la vista sull’Oceano è semplicemente spettacolare. L’ho percorso in auto, tra babbuini e lontre, fino a Storm’s River Mouth, l’estuario fluviale che dicono essere il più impressionante della costa; in effetti, lasciata la macchina, ho camminato tra foresta e scogliera in silenzio assoluto. Nessuna parola avrebbe potuto descrivere le emozioni, le sensazioni, gli entusiasmi che, ad ogni passo, si presentavano a me come un tuffo al cuore. E quando credevo che più di così non avrei potuto chiedere… ecco due balene… sì, le mie prime due balene! Enormi, maestose, le signore della baia. E’ stata un’emozione talmente grande che non riuscivo a credere di vivere davvero un’esperienza del genere… e ho pianto. Lacrime di gioia, lacrime di stupore, lacrime di meraviglia solcavano il mio viso senza poter controllare le emozioni che si susseguivano in modo esponenziale secondo dopo secondo.
Poi, tra ponti, passerelle, alberi e ruscelli sono tornata verso la macchina… la Garden Route la vorrei percorrere all’infinito…
Plettenberg Bay è una baia gigantesca sulla quale le montagne circostanti (Tsitsikamma Mountains) precipitano ripide, creando un paesaggio unico.
Qui sono andata al Despar (mamma mia… ma sono davvero in Africa???) a comprare carne secca di struzzo, pane e frutta… il tempo di uscire e mi aspettava un arcobaleno favoloso. Così sono corsa in spiaggia per godermelo, sola, in silenzio…
Knysna, su una laguna naturale, la chiamano il Paese degli Artisti perché, da decenni, comunità di artisti sono state attratte dalla bellezza e dalla tranquillità delle rive rispetto all’Oceano tumultuoso del resto della costa.
La strada verso il mare scende rapidamente in mezzo ad alcune grosse township (modo più carino per definire delle barracopoli recintate allucinanti) in totale contrasto con le casette con barca attraccata di fronte della Thesen Island, piccola penisola collegata alla città da un ponte.
Speravo di fare una scorpacciata di ostriche selvatiche, invece la Oyster Farm era chiusa…
Da Port Saint John's a Knysna - 2008